| Da Pino Costantini:
caro direttore...ho bisogno di comunicarti le emozioni e i sentimenti purtroppo di tristezza che in queste settimane pervadono il mio cuore.Gia' settimane, e sembra ieri che un sms mi avvisava della tua grave malattia e poi... della tua partenza.Non pensare che sia retorico, che questo mio desiderio lo sia, di raccontarti lo sconcerto, il dolore. Ma è così: è come se, attraverso le tue pubblicazioni, tu, che le vagliavi una ad una, e le sceglievi e le correggevi, vi avessi trasmesso, in tutti questi anni, sempre un poco di te. Tutta la LANCIO ci ha sempre trasmesso pensieri, riflessioni, emozioni fino alle lacrime come fino alle risate. Anni dolcissimi, nel ricordo di adolescente, e poi, via via che il tempo è trascorso, anni più duri, ma sempre accompagnati da te. Non ti sei mai arresa alle mode e a ciò che poteva rendere di più. Hai continuato sulla tua strada con fiducia e responsabilità, innovando nel tipo di storie da raccontare come nella tecnica fotografica... Sei stata nella mia vita per troppo tempo, perchè ora possa permetterti di andartene così... quasi in punta di piedi. So, caro direttore, che tu non potrai leggere questi pensieri, ma qualcun'altro, prima o poi lo farà, si deciderà ad aprire il tuo PC... e vorrei che trovasse tante, tantissime lettere.Come se nulla fosse accaduto. Perchè tu continui ad esserci. Da un'altra parte, sotto un'altra forma (LUCE PURA-ENERGIA AD ALTA FREQUENZA) che ora i nostri occhi non riescono ancora a vedere, le nostre orecchie non riescono a sentire. Ma ci sei: trova tu il modo migliore per comunicare con noi, perchè la nostra pochezza, impastata di terra e peccato, non ci permette di arrivare a te, ormai libero da tutto... perso nell'infinito. Forse avrai avuto modo di incontrare anche mio giovane fratello, lì dove sei ora, e allora digli che quei numeri di fotoromanzi che lui mi aveva "rubato" per farli leggere alla sua ragazza, li ho riavuti, un giorno non lontanissimo, venendo alla LANCIO, e che, in parte LUISA me li ha fatti trovare. E che li ho riletti, e li conservo gelosamente. Come tutte le emozioni che la LAncio mi ha regalato. Arrivederci, caro direttore.
|